La Chiesa
La cattedrale dell’Assunta, ex cattedrale del vescovado del Nebbio, si trova nella città di Saint Florent. Il sito in cui sorge corrisponde a quello di un'antica città romana, e l'edificio stesso è stato edificato sui resti di una basilica paleocristiana.
Descrizione »
D’impianto basilicale, la cattedrale presenta una navata centrale e due navate laterali sormontate da una struttura a capriate lignee a vista e divise da massicci pilastri. La navata centrale si conclude in un’abside semicircolare con conca absidale. Il tetto è oggi in granito grigio. La composizione muraria è realizzata con blocchi di calcare bianco, disposti a strati regolari.
Storia »
La cattedrale dell’Assunta, ex cattedrale del vescovado del Nebbio, si trova nella città di Saint Florent. Edificata con tutta probabilità sui resti di una basilica paleocristiana, risale alla prima metà del XII secolo. Il primo documento in cui si fa menzione dell’edificio è del 1144. I rari riferimenti alla chiesa a partire dalla fine del XIII secolo lasciano pensare che la cattedrale viene abbandonata in questo periodo. Ne ordina il restauro monsignor Agostino Giustiniani, allora vescovo del Nebbio, con il proposito di restituirle la funzione originaria. Nonostante l’opera compiuta, un documento relativo alla visita del vescovo di Aleria, monsignor Alexandre Sauli, alla fine del ‘500 attesta che la cattedrale è di nuovo in stato di abbandono e priva di tetto. Perde il suo statuto di cattedrale nel 1790 e viene riaperta al culto solo nel 1801.
Il campanile, citato per la prima volta nella Descrizione della Corsica di Monsignor Agostino Giustiniani nel 1531, è stata distrutta nel 1888.
Opere »
All’interno della cattedrale si possono ammirare diverse opere di pregevole fattura che ripercorrono la storia dell’edificio. È da notare innanzitutto la presenza di una pietra con un’iscrizione incisa risalente alla seconda metà del XVI secolo e voluta, come recita l’iscrizione stessa, da Jean Uso da Mare, figlio di Meliaduce, governatore della Corsica, per proibire la costruzione di edifici al di là del limite indicato. Del XVIII secolo sono invece la lastra funeraria in marmo di Thomas Giustiniani, vescovo del Nebbio, come pure la fonte battesimale e il suo retablo raffigurante S. Giovanni Battista che battezza Cristo.
Restauri »
Lo stato di degrado della cattedrale di Nebbio viene più volte segnalato nel XIX secolo, in particolare da Francesco Ottaviano Renucci, ex preside di scuola a Bastia, e da monsignor Casanelli d’Istria, vescovo della Corsica, al momento della sua visita pastorale del 1841. È classificata Monumento storico nel 1840 e sarà sottoposta a poderose campagne di restauro nell’Ottocento, poi nel 1984 e nel 1990.
Bibliografia »
Coroneo Roberto, Chiese romaniche della Corsica. Architettura e scultura (XI-XIII secolo), Cagliari, 2006.
Coroneo Roberto, Architettura romanica dalla metà del mille al primo ‘300, Nuoro, 1993.
Moracchini-Mazel Geneviève, Les églises romanes de la Corse, T. 1, 2. Paris, 1967.
Dove si trova