La Chiesa
Il paese di Santa Giusta sorge in quello che è stato l’antico sito della città fenicio-punica e poi romana di Othoca. Oggi è noto soprattutto per l’imponente cattedrale romanica di Santa Giusta, che dall’alto di un poggio domina l’abitato. Eretta tra la fine dell’XI secolo e gli inizi del secolo seguente, ha tre navate scandite da arcate su colonne di reimpiego ciascuna differente dall’altra, abside a sudest e cripta sotto il presbiterio.
La posizione dell’abitato, a ridosso del principale asse viario della Sardegna (S.S. 131) e al centro dell’isola, rende Santa Giusta ideale come punto di partenza per visitare le bellezze dell’oristanese, non prima di aver visitato la cattedrale e la piccola chiesa di Santa Severa, che rivela le sue origini romaniche nella facciata in pietre calcaree.
Descrizione »
Eretta tra la fine dell’XI secolo e gli inizi del secolo seguente, Santa Giusta è costruita in pietra calcarea tagliata in conci di grandi dimensioni. L’edificio, a tre navate scandite da arcate su colonne di reimpiego ciascuna differente dall’altra, ha abside a sudest e cripta sotto il presbiterio. Quest’ultima, unicum nel panorama sardo, ha volte a crociera su colonne e capitelli antichi, rilavorati al momento della fabbrica romanica.
All’interno della cattedrale sono numerosi gli elementi di interesse, a partire dal sistema delle coperture, in legno nella navata centrale, a crociera nelle navate laterali. All’esterno spicca l’originale facciata che non presenta riscontri nel panorama isolano. Nell’abside, all'esterno, sono da notare le semicolonne che suddividono lo spazio, sovrastate da abaco a tavoletta e pulvino a dado.
Storia »
Nessun documento riporta notizie dell’edificazione della cattedrale di Santa Giusta, la cui datazione si può tuttavia dedurre da fonti indirette. Nell’atto di consacrazione della fase romanica della chiesa di San Saturnino di Cagliari, del 1119, è citato fra gli altri un episcopus Augustinus Sancte Iuste. Dunque a questa data Santa Giusta era già sede di diocesi. L’analisi formale dell’edificio conferma una datazione proposta tra la fine dell’XI secolo e l’inizio del successivo.
Opere »
Sono di grande interesse, all’interno della basilica di Santa Giusta, le colonne e i capitelli, ognuno diverso dall’altro, prevalentemente di età romano-imperiale. All’esterno non passa inosservato l’architrave marmoreo che sovrasta il portale d’accesso, dove sono raffigurati un leone e una leonessa che adunghiano cervi senza tuttavia sbranarli.
Restauri »
Nel corso di una campagna di restauri eseguita da Dionigi Scano agli inizi del XX secolo fu ricostruito integralmente il campanile. Si è proceduto anche alla sostituzione di parti della muratura deteriorata dal passare dei secoli.
Bibliografia »
Roberto Coroneo, Architettura romanica dalla metà del mille al primo ‘300, Nuoro, 1993. Roberto Coroneo, Renata Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana “Patrimonio artistico italiano”, Milano, 2004.Roberto Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, 2005.
Dove si trova