La Chiesa
Al convento di Nicosia si arriva percorrendo una strada che sale a mezza costa sul monte attraverso gli olivi. Immerso nella natura, il complesso nasce da ristrutturazioni ed ampliamenti successivi che lo hanno trasformato in una struttura imponente, circondata da un’estesa cerchia muraria che segna i confini di una proprietà ormai alienata.
Varcata la soglia del grande portale si entra nel cortile del convento, su cui si affacciano l’infermeria, la chiesa, l’entrata vera e propria alle strutture conventuali. Dal cancello di ferro si intravede un magnifico chiostro coltivato con alberi da frutto e camelie.
La chiesa risulta oggi trasformata secondo un linguaggio settecentesco, ma conserva in facciata i modi di costruire degli scalpellini medievali pisani.
Descrizione »
La chiesa conventuale di Nicosia conserva poche, ma interessanti tracce dell’originaria struttura medievale: in particolare la parte inferiore della facciata, realizzata in conci di breccia di Caprona ben squadrati e lavorati con lo scalpello, può essere messa a confronto con la tecnica impiegata per la costruzione della chiesa di San Francesco a Pisa.
I prospetti esterni dell’edificio risultano in gran parte inglobati nelle strutture del convento e pertanto non sono ben leggibili. Gli interni hanno subito importanti modifiche settecentesche e ottocentesche: oggi il visitatore è accolto in una chiesa a navata unica coperta da una volta a botte lunettata e caratterizzata da una cupola emisferica su pennacchi.
All’interno del convento si apre un chiostro molto suggestivo, coltivato con camelie storiche e alberi da frutta.
Storia »
La costruzione del convento ha inizio nel 1263, quando Ugo da Fagiano sceglie un luogo “selvaggio” posto sulle prime pendici del monte Verruca come sede per i frati agostiniani. Gli attribuisce il nome derivato dalla località cipriota di cui era stato vescovo: Nicosia. Nel 1267 entrano in convento i primi undici frati.
Le strutture conventuali vengono ampliate e abbellite nel tempo per essere adeguate alle esigenze dei frati e al gusto moderno. Anche la chiesa medievale viene trasformata, assumendo all’interno una veste settecentesca, recentemente rinfrescata.
A partire dalla fine del Settecento, in seguito alle soppressioni prima leopoldine e poi napoleoniche, il ricco patrimonio mobile di cui godeva la comunità religiosa viene completamente alienato.
Nel 1815 si decide di riaprire il convento e vi si insediano i frati francescani riformati, che vi rimangono fino agli Settanta del Novecento, quando le strutture vengono definitivamente abbandonate.
Restauri »
L’edificio è stato restaurato e ampliato in diverse occasioni.
Nel 1889 viene costruita una cappella sul lato destro della chiesa, dedicata alla Madonna di Lourdes. I lavori vengono finanziati da frate Agostino da Montefeltro. Nel 1917 vengono restaurati i tetti della canonica e della chiesa.
Le strutture conventuali, abbandonate definitivamente negli anni Settanta del Novecento, si trovano oggi in stato di forte degrado.
Bibliografia »
G. Fascetti, Il Monte Pisano. Storia del territorio, Pisa, ETS, 1997.
M. L. Ceccarelli Lemut, Stefano Renzoni, Stefano Sodi, Chiese di Pisa 2. Guida alla conoscenza del patrimonio artistico, Pisa, ETS, 2001.
Dove si trova