Le chiese
La Chiesa
La chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, un tempo pievania di Carbini, si trova nel cuore del comune omonimo. E' da notare che la pieve di Carbini, durante tutto il Medioevo, appartiene alla diocesi d'Aleria.
Descrizione »
Di pianta allungata, la chiesa è costituita da un’unica navata che si conclude in un’abside semicircolare con catino absidale. La struttura a capriate a vista è rivestita da un tetto di granito grigio, tranne sull’abside, dove la copertura è costituita da lastre di ardesia a squame. I muri della navata sono composti di blocchi di granito grigio di piccola o media dimensione. La composizione muraria rispetta il principio dell’alternanza a strati regolari di dimensione differente, anche se in modo non sistematico. L’edificio è cinto da una fascia ad arcatelle ornata di figure geometriche, animali e vegetali. La facciata, i muri di gronda e l’abside erano decorati da venticinque ciotole di ceramica policroma, oggi andate perdute. L’edificio è affiancato da una torre campanaria isolata a tre piani, anch’essa in granito grigio ma con una composizione muraria irregolare, con blocchi più piccoli rispetto a quelli della chiesa. La torre campanaria è provvista di tetto piramidale, costituito anch’esso di lastre d’ardesia a squame.
Storia »
La chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, un tempo pievania di Carbini, si trova nel cuore del comune omonimo e risale con ogni probabilità al primo quarto del XII secolo. Esercita la sua funzione di chiesa principale della pieve almeno fino alla fine del XVI secolo, come attesta la relazione stilata da monsignor Mascardi nel 1589 per la visita apostolica da lui compiuta. Nel documento è riportata la presenza delle rovine di una seconda chiesa, San Quilico, ugualmente orientata e separata da S. Giovanni Battista da uno spazio di circa un metro.
Restauri »
L’edificio è oggetto di numerose campagne di restauro nel corso del XIX secolo, difficilmente databili con precisione in base alla documentazione a disposizione. Il complesso, ivi compresa la torre campanaria, è il risultato di successive ed energiche opere di restauro compiute in una prima fase dopo la classificazione a Monumento storico nel 1886, quindi nel 1951 e infine 1994.
Bibliografia »
Coroneo Roberto, Chiese romaniche della Corsica. Architettura e scultura (XI-XIII secolo), Cagliari, 2006.
Coroneo Roberto, Architettura romanica dalla metà del mille al primo ‘300, Nuoro, 1993.
Moracchini-Mazel Geneviève, Les églises romanes de la Corse, T. 1, 2. Paris, 1967.
Dove si trova
Datazione
XII sec.
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