La Chiesa
La Canonica è situata nella pianura della Marana, a sud di Bastia e nel cuore dell’antico quartiere romano di Mariana. Ancora visibili oggi, le vestigia della basilica paleocristiana e del battistero che compone il complesso episcopale.
Descrizione »
La Canonica, coi suoi paramenti in calcare e cipollino di Brando, è a pianta basilicale ed è formata da una navata centrale e due navate laterali sormontate da una copertura a capriate, fatta eccezione per la campata a destra del presbiterio, con volta a tutto sesto dal XVII secolo. La navata centrale culmina in un’abside semicircolare a catino. L’edificio è ricoperto da un tetto in granito grigio. L’arco a tutto sesto che corona il timpano della porta occidentale mostra sculture in altorilievo che rappresentano grifoni e quadrupedi in altorilievo. L’abside è sobriamente decorata con archi ciechi su modiglioni a voluta o su pilastri. Un tempo la cattedrale era affiancata da una torre campanaria che poggiava sulla parete laterale sud. Oggi se ne ammira soltanto la base.
Storia »
Si presume che la cattedrale dell’episcopato di Mariana, detta Canonica e dedicata alla Vergine dell’Assunzione, sia stata realizzata agli inizi del XII secolo sulle rovine di un’antica basilica paleocristiana. Consacrata nel 1119 dall’arcivescovo Landolfo di Pisa, fu affiancata da un edificio episcopale presumibilmente fino al XIII secolo.
Intorno al basso medioevo fu progressivamente abbandonata dai vescovi, a causa dei rischi legati alle rive, come indica un documento di fine 1400. Nel 1531 Monsignor Giustiniani, vescovo di Nebbio, ne denuncia lo stato di rovina. Il persistere del pericolo moresco obbliga papa Pio V ad autorizzare il trasferimento della sede a Bastia, nel 1572, quando la chiesa di Sainte Marie fu proclamata pro-cattedrale “fintanto che la ricostruzione della Canonica non fosse stata possibile”. La Canonica rimase tuttavia il luogo di consacrazione dei vescovi di Mariana fino al 1801.
Restauri »
Nel 1822 furono previsti dei restauri, come indica un rapporto rivolto al ministro degli Interni. Nel 1839 l’ispettore della Sovrintendenza Prosper Mérimée ne denuncia l’assenza di porte e dichiara lo stato di rovina del tetto. Divenuta Monumento Storico nel 1886, subì importanti restauri nel 1931. Occorrerà attendere fino al 2000 per assistere alla sostituzione delle aperture con vetrate attuali.
Bibliografia »
Coroneo Roberto, Chiese romaniche della Corsica. Architettura e scultura (XI-XIII secolo), Cagliari, 2006.
Coroneo Roberto, Architettura romanica dalla metà del mille al primo ‘300, Nuoro, 1993.
Moracchini-Mazel Geneviève, Les églises romanes de la Corse, T. 1, 2. Paris, 1967.
Dove si trova