La Chiesa
Il battistero di Volterra si trova di fronte alla cattedrale ed ha un caratteristico impianto ottagonale sormontato da una cupola.
Costruito tra la fine del XII e il XIII secolo, l’edificio sintetizza stili e stimoli provenienti soprattutto dall’area pisana e fiorentina.
La facciata ha un rivestimento bicromo in marmi bianchi e neri; al centro si apre un bellissimo portale strombato sormontato da un architrave e da capitelli scolpiti, che richiamano i modi dei maestri pisani.
Lo spazio interno è caratterizzato da sei nicchie ricavate nel sodo murario e dalla copertura a padiglione.
All’interno si conservano interessanti opere d’arte di epoca moderna, come le sculture di Mino da Fiesole e il fonte battesimale realizzato nel 1502 da Andrea Sansovino.
Descrizione »
Il battistero di Volterra richiama le caratteristiche costruttive della cattedrale volterrana sia nella tecnica costruttiva che nei dettagli decorativi. In particolare il prospetto rivolto verso il duomo è caratterizzato da un rivestimento bicromo di marmi bianchi e neri.
Gli altri prospetti sono stati costruiti in pietre squadrate di panchina volterrana. Su quattro delle otto facciate si apre un portale. Il portale principale è strombato e presenta un interessante repertorio scultoreo, che viene assimilato dalla critica ai modi di Nicola Pisano.
All’interno del battistero le pareti sono suddivise in due registri: nel livello inferiore si aprono sei nicchie semicircolari ricavate nel sodo murario, nel livello superiore si aprono otto monofore allungate.
Lo spazio centrale è sormontato da una cupola ottagonale, in origine coperta da lastre di piombo e nel 1753 sostituite con una copertura in laterizio.
Storia »
Citato per la prima volta nel 989, l’edificio ha subito vari rimaneggiamenti. La prima ricostruzione viene fatta risalire al XII secolo, come testimonia la tecnica esecutiva del paramento murario; la seconda è datata alla fine del Duecento, quando donna Saracena Picchinesi fa un lascito all’Opera perchè il battistero sia ricostruito.
Nell’architrave decorato che sormonta il portale principale, attribuito a maestranze di scuola pisana, è riportato il nome dell’operaio: Gerardo. Nell’occasione la facciata viene realizzata in marmi bicromi e si inserisce una fascia in marmo bianco che corre orizzontalmente per tutto il perimetro, dividendo l’ordine inferiore da quello superiore.
Nel 1427 i Priori di Volterra chiedono una consulenza all’architetto fiorentino Filippo Brunelleschi: la copertura del battistero ha necessità di essere riparata. Non sappiamo se Brunelleschi sia arrivato a Volterra e abbia realmente trovato una soluzione al problema, abbiamo notizie certe soltanto del fatto che l’intervento è stato realizzato alla metà del Cinquecento. Nello stesso periodo sono state commissionate importanti opere d’arte da collocare al suo interno.
Opere »
Al centro della facciata principale si apre un portale strombato in marmo, caratterizzato dai capitelli decorati delle semicolonne e da un architrave decorato con motivi floreali, animali e teste di uomo. Sul margine inferiore corre un’iscrizione che ricorda il rifacimento dell’edificio nel 1283.
Girando in senso antiorario a partire dal prospetto principale, si incontrano alcuni segni lapidari di progetto (croci, stelle, fiori), realizzati dagli scalpellini come prove per le decorazioni di alcuni particolari scultorei esterni del battistero.
Il portale che guarda il vecchio ospedale è caratterizzato da una lunetta con decorazioni a motivi geometrici e croci in marmo bianco su sfondo rosso. Il concio di chiave è stato realizzato in marmo bianco ed è decorato con due teste barbute. Nel registro esterno superiore si trova il giglio di Firenze scolpito in rilievo sul concio di chiave di una monofora.
All’interno la nicchia principale accoglie l’altare in marmo, progettato da Mino da Fiesole nel XV secolo. Lo spazio centrale è occupato dal fonte battesimale che l’architetto e scultore Andrea Sansovino ha composto nel 1502 al rientro da un viaggio in Portogallo.
Restauri »
Il restauro più significativo si deve all’architetto senese Giuseppe Partini, che alla fine dell’Ottocento viene chiamato a Volterra per sistemare la copertura.
Bibliografia »
F. Lessi, P. G. Bocci, U. Bavoni, Chiese di Volterra, Firenze, Nardini, 2000, vol.1.
Dove si trova